Firenze 1966, un ricordo di Daniele Falco

Estratto dal libro Angeli del fango di Erasmo D’ Angelis –  Ed Giunti- 2016

 

 

Daniele Falco, insostituibile partner del gruppo ZArchitettura, ci regala un chiaro ricordo della Firenze fiorentina:

 

Già sono passati cinquant’anni! Mille immagini, voci e rumori affollano la mia memoria, andando a ricomporre un mosaico di emozioni, fatiche, sacrifici, preoccupazioni e non ultimo anche di giuochi vissuti in quei momenti. In soccorso arrivarono da ogni parte, prevalentemente giovani: gli Angeli del fango vennero chiamati. Per la verità non credo di appartenere a questi, un po’ perché “angelo” non sono mai stato e un po’ perché in Borgo Allegri abitava mio nonno da sempre e in quella casa sono nato!

Avevo 15 anni ed ero un capellone, così venivano chiamati quelli come me; volevamo cambiare il mondo e l’alluvione fu il nostro primo momento!

Andammo scoprendo la solidarietà nel dividere le cose, le case e un po’ tutto con quelli che avevano avuto l’acqua in casa… tutto sembrava magico…tutto sembrava vero.

Firenze a quei tempi era “piccola” e viveva di fiorentini e di quartieri. Passavamo il giorno a pulire le abitazioni, i negozi, le cantine e le strade. Per la verità non erano molti ad aiutarci, tolto qualche militare, facemmo quasi tutto da soli, e passati i primi momenti di rabbia, scoramento, dolore e preoccupazione, piano piano tutto diventò un giuoco! La sera andavamo in Piazza Santa Croce e lì c’era il mondo! Un brulichio di automezzi, gente, militari, e giovani che lavoravano intensamente per pulire la chiesa, la piazza e più in là la Biblioteca Nazionale. Tutto sotto lo sguardo arcigno di Dante che ancora stava in mezzo alla piazza. Eravamo attratti da questi ragazzi e ragazze e l’alluvione fu complice di amori e primi baci, nei quali ci trovammo tutti coinvolti.

Oggi mi viene da pensare che l’Arno in quei giorni portò via l’ultima Firenze popolare che era sopravvissuta alla ricostruzione del dopoguerra. E anche Dante dovette mettersi in disparte- oggi il suo sguardo non sembra più arcigno come un tempo- e in disparte furono messi anche i fiorentini che da allora “vivono” sempre più la loro città come estranei! L’alluvione a mio parere, è l’ultimo momento di “Firenze fiorentina”

 

DANIELE FALCO

 

Rif: pag 202

Angeli del fango-

Erasmo D’ Angelis-  Ed Giunti- 2016