Il progetto Bee-Resolution e le Bee House – L’importanza della tutela degli insetti impollinatori

Il progetto Bee House nasce con l’obiettivo di proteggere ed incrementare la presenza di insetti impollinatori e la loro integrazione nel tessuto urbano.

La Bee House, studiata dall’Architetto Ilaria Tommasi, è una struttura modulare dalle geometrie naturali creata per fungere da rifugio per gli insetti virtuosi ed integrarsi nel paesaggio e nell’ambiente urbano; un elemento non solo di difesa e accoglienza delle api in cerca di un alveare in cui insediarsi, ma anche di educazione e conoscenza delle specie animali che più contribuiscono al nostro benessere e alla nostra salute.

La presentazione del progetto è avvenuta nel 2022 in occasione dell’evento Dialoghi sulla Natura a Montecatini Terme

Nel corso della Seconda Edizione di Dialoghi sulla Natura , 27 Ottobre 2023 a Montecatini Terme, è stato presentato il primo prototipo di Bee House realizzata.

 

L’intervento è stato poi valorizzato e arricchito dalla presenza e dalle notazioni scientifiche dei docenti dell’Istituto tecnico agrario di Pescia.

La struttura metallica del dispositivo, costituita da tre ripiani, è stata riempita con canne comuni, steli erbacei, tronchi forati, ma anche pigne, cortecce e laterizio, tutti materiali in grado di fornire “piccoli anfratti” che fungeranno da alloggio per gli insetti. A seconda del tipo di “alloggi” predisposti, il dispositivo potrà offrire riparo, ad esempio, ad api solitarie, coccinelle, crisope, farfalle e forbicine.

 

Il giorno 20 Maggio 2024, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, è stata inaugurata nel parco pubblico di Via Mascagni di Montecatini Terme, la prima Bee House realizzata dall’Associazione di Tutela Ambientale Blue Resolution.

Il progetto

Il progetto “Bee Resolution” – spiega Maurizio Arbi, presidente dell’Associazione – è davvero un progetto molto ambizioso. Ha come obiettivo la protezione e l’incremento della presenza di api ed insetti impollinatori in ambito urbano. Perché tutelare gli insetti impollinatori significa salvare la biodiversità del nostro pianeta.

Per concludere – continua Maurizio Arbi –  mi preme sottolineare come la tutela ambientale passi anche dal rispetto e dalla valorizzazione delle comunità locali. Perché la vicinanza ci permette di presidiare e monitorare nel tempo l’efficacia delle varie attività messe in campo. La tutela ambientale è quindi un gioco di squadra, dove l’unione fa la forza: le aziende, le amministrazioni locali ed il mondo scientifico.

Gli interventi

A seguire, durante l’inaugurazione, ci sono stati gli interventi dell’Architetto Ilaria Tommasi, che ha ideato e progettato la struttura della Bee House, dell’Ing. Oreste Benigni che ha finanziato la realizzazione della Bee House e di Stefano Mengoli, Architetto paesaggista che ha curato il progetto di forestazione urbana “Bosco in città” del parco di Via Mascagni.

E’ intervenuto anche il Prof. Matteo Giusti, dell’istituto Tecnico Agrario di Pescia che ha fornito il supporto tecnico e scientifico all’Associazione per lo sviluppo delle Bee House. Ha ricordato come Il trasporto di polline favorisca la fecondazione e quindi la formazione di frutti. Questi insetti sono fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema terrestre, fortemente minacciati dall’inquinamento e dall’agricoltura intensiva, con l’uso di pesticidi ed erbicidi. Inoltre il cambiamento climatico incide sul calendario delle fioriture di piante ed alberi, generando così squilibri nei comportamenti degli insetti, con il rischio di estinzione di alcune specie vegetali non più impollinate.

All’inaugurazione era presente anche il Vicesindaco Alessandro Sartoni, che ha ricordato il ruolo fondamentale delle partnership tra pubblico, privato ed il mondo delle associazioni per la tutela dell’ambiente. Ha ringraziato l’azienda Arbi Dario SpA e l’Associazione Blue Resolution per il prezioso contributo sul territorio di Montecatini Terme.

28/11/2022 – Dialoghi sulla Natura. L’Architetto Ilaria Tommasi presenta Bee Resolution

estratto dal sito: https://www.blueresolution.it/

Montecatini Terme, 28 ottobre 2022

Presso la bellissima Sala Portoghesi delle Terme Tettuccio di Montecatini Terme, si è svolto il 28 ottobre scorso, l’evento Dialoghi sulla Natura, promosso dall’Associazione Blue Resolution in collaborazione con Arbi Dario S.p.A.

Una serie di interventi e dibattiti sul tema della sostenibilità e circolarità, alla base dell’attività che l’Associazione Blue Resolution, nata dalla volontà della famiglia Arbi con il sostegno della Arbi Dario S.p.A., svolge da qualche anno con l’impegno di contribuire alla salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e culturale, per il benessere nostro e delle future generazioni.

 

Sostenibilità e Circolarità per un futuro migliore

L’evento, è stato introdotto nei suoi contenuti dal Presidente dell’Associazione Maurizio Arbi, che ha raccontato in breve ruolo e scopi dell’Associazione, descrivendone l’impegno nei confronti dell’ambiente e invitando tutti i partecipanti ad una condivisione fattiva per la tutela e la salvaguardia del patrimonio naturale e artistico del nostro paese. L’evento, presentato da Francesca Magnani, si è svolto poi con una serie di Dialoghi, ai quali hanno partecipato i partner con i quali l’Associazione collabora, sempre con l’obiettivo comune della difesa delle nostre risorse naturali, ambientali e culturali.

Apprezzato il contributo video inziale di Gianluca Lentini, geofisico specializzato in climatologia, che ha brevemente spiegato l’origine e il significato corretto dei termini sostenibilità e circolarità e raccontato quanto le condizioni del nostro pianeta siano state condizionate e influenzate dal comportamento umano, non sempre rispettoso del nostro ambiente.

I Dialoghi

Nel primo dialogo (Percorsi alternativi per uno sviluppo sostenibile. Ambiente, territorio, persone, proviamo ad immaginare un futuro diverso), Alessandro e Lorenzo Arbi, rispettivamente Amministratore Delegato della Arbi Dario S.p.A. e fondatore dell’Associazione Blue Resolution, hanno raccontato progetti e attività dell’Associazione, il senso delle collaborazioni con i vari partecipanti all’evento, gli interventi programmati nel corso dell’anno e in avvenire, dichiarandosi aperti non solo a nuove forme di collaborazione ma anche a sostenere con il proprio impegno tramite l’Associazione Blue Resolution, tutti coloro che abbiano realmente a cuore il benessere del nostro pianeta, con nuove idee, progetti o interventi da attuare a beneficio dell’ambiente.

Nel secondo Dialogo – Nuovi paradigmi di intervento per la tutela del mare e la protezione dell’ambiente , ha parlato, sempre insieme ad Alessandro e Lorenzo, la Dott.ssa Alessandra Borghini in rappresentanza dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e membro della Società Ergo Srl, la quale ha illustrato il percorso realizzato insieme ad Arbi, dapprima con il progetto Blue Resolution, e poi con i vari interventi a tutela del nostro ambiente e in special modo delle nostre coste toscane. L’impegno della ricerca e dell’industria in una comune direzione, di interesse per una sostenibilità reale e concreta.

Terzo intervento, è stato quello di Azzero Co2 con il progetto Mosaico Verde sostenuto da Legambiente (Non piantiamo alberi. Creiamo boschi. Una nuova ricetta per rendere più verde l’Italia). Progetto che ha visto l’Associazione Blue Resolution insieme ad Arbi e Mosaico Verde promuovere la piantumazione di alberi (già più di 1000 messi a dimora sul territorio toscano) per compensare le emissioni di Co2 e preservare il patrimonio naturalistico della nostra regione. L’intervento già realizzato nel parco di San

Rossore di Pisa, è solo il primo di quelli programmati e che vedranno la luce anche nel prossimo, in una collaborazione che vuole essere un impegno di salvaguardia per i nostri boschi e le nostre aree naturali.

Il quarto intervento è stato quello dell’Università di Pisa, con i Professor Carlo Bibbiani e il Dottorando Lorenzo Rossi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali e Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa (Progetto SIMTAP: acquaponica multi-trofica per una produzione alimentare sostenibile). Un progetto innovativo rispetto all’acquacoltura convenzionale con acqua marina degli impianti a terra che prevede l’allevamento di altre specie intermedie nella catena trofica, la coltivazione di piante commerciabili e una struttura a ciclo chiuso dell’allevamento. Il Professor Bibbiani, insieme a Lorenzo Rossi hanno illustrato i possibili vantaggi dal punto di vista ambientale ed economico di un sistema come quello oggetto dello studio, come ad es. il riutilizzo degli effluenti/sottoprodotti nel sistema, una maggiore diversificazione delle produzioni, la possibilità di allevare specie di elevato pregio commerciale, e una riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Evidenziando difficoltà e criticità che possono manifestarsi nella conduzione di un sistema multitrofico e anche delineando i possibili scenari di collaborazione con l’industria e con le aziende del settore food come ad esempio Arbi Dario S.p.A. in una prospettiva produttiva di rilievo commerciale.

Il quinto Dialogo ha visto la partecipazione appassionata dell’Architetto Ilaria Tommasi insieme con Alessandro Arbi (Proteggere il nostro ambiente per salvaguardare il nostro futuro. Impariamo a vivere con la natura). Una proposta innovativa e reale per la difesa del nostro ambiente e per la conservazione delle specie del nostro pianeta, in particolare delle api, con la proposta delle Bee.Resolution. Un progetto che prevede la realizzazione di una struttura modulare dalle geometrie naturali per l’accoglienza delle api, studiata proprio dall’Architetto Tommasi per integrarsi nel paesaggio e nell’ambiente urbano. Un elemento non solo di difesa e accoglienza delle nostre amate api in cerca di un alveare in cui insediarsi, ma anche di educazione e conoscenza delle specie animali, in particolare di quelle che più contribuiscono al nostro benessere e alla nostra salute, con una proposta che finalmente le include realmente nel nostro tessuto sociale quotidiano.

L’ultimo Dialogo (Arambì. Insieme per dare una mano alla terra), è stato quello che ha visto interpreti alcuni degli autori (Luca Cognolato, Silvia del Francia, Laura Walter) del libro Arambì, edito da Feltrinelli Kids con le illustrazioni di Fabio Sardo e gli approfondimenti scientifici di Gianluca Lentini. Un incontro dove gli interventi degli autori si sono alternati alle letture di alcuni racconti del libro, con vera e intensa partecipazione emotiva. Come ha raccontato Silvia del Francia, Arambì è la trascrizione fonetica di una parola in swahili che significa “fare insieme”. È il grido dei pescatori quando tirano a riva le reti, il richiamo della gente quando la comunità intraprende un lavoro a beneficio di tutti. Otto autori italiani che, con i loro racconti, hanno voluto lanciare un segnale di speranza, un invito a fare insieme, per riuscire a salvare il nostro mondo. Fra l’altro tutti gli otto autori hanno rinunciato ai loro compensi per la partecipazione ad Arambì, destinandoli all’Associazione Blue Resolution per l’attuazione di attività rivolte alla difesa dell’ambiente.

Sostenibilità e Circolarità anche nell’Arte

L’evento si è concluso con il saluto di Alessandro Arbi a tutti i presenti e la presentazione della Tuscany Fish Art con le affascinanti opere dell’artista livornese Marco Ghizzani, per l’arte del riciclo. Come ci racconta Ghizzani: “Utilizzo prevalentemente legni spiaggiati bagnati e levigati dalla sabbia e dal vento, assemblandoli poi con materiali alla fine del loro ciclo di vita, cercando di dargliene una nuova, ogni oggetto può avere una doppia vita e a volte la seconda è migliore della prima. È dalle piccole cose che possiamo migliorare il mondo, ed a volte un pizzico di poesia, e aggiungiamo noi “di speranza”, aiuta!

 

 

 

 

“Maestria e grande attenzione ai dettagli” – Intervista a Costantino Pruteanu su Professional Parquet

Minuzia, precisione, pazienza e grande professionalità hanno caratterizzato un intervento all’interno di una lussuosa struttura ricettiva fiorentina

 

Firenze, Santa Maria Novella. Una piazza, che è il cuore pulsante della città, il crocevia di emozioni sempre nuove, il luogo dove, per eccellenza, si respira arte. In questo contesto magico, sorge il luxury hotel 5 stelle J.K. Place che, di recente, è stato oggetto di un prezioso intervento, per quanto riguarda la posa in opera delle pavimentazioni in parquet. Autore di questo delicato lavoro, Costica Vasile Pruteanu, titolare di PrutyParquet. Per saperne di più, lo abbiamo incontrato.

Qual è stato il tuo percorso lavorativo e come sei entrato nel mondo del parquet?

Il mio incontro con il mondo del parquet, risale a 15 anni fa. Sono quello che si può definire, un vero e proprio artigiano. Lavorativamente parlando, sono nato come falegname; l’amore per il legno, poi, mi ha portato verso il parquet. Per offrire sempre il meglio ai miei clienti, ho frequentato corsi di formazione e continuo ad aggiornarmi professionalmente. In un mercato al ribasso, come questo, per emergere bisogna puntare sulla qualità, sempre e da qualsiasi punto di vista.

Ci puoi descrivere l’intervento all’interno del J.K. Place?

Dopo la rimozione della moquette, era prevista la posa del parquet in diverse zone della struttura alberghiera. Per prima cosa, ho raschiato la superficie e ripristinato il massetto. È fondamentale che il piano di posa sia livellato, per ottenere caratteristiche di grande stabilità.
È stato poi steso il primer, per una migliore adesione delle colle al massetto. Questa operazione è importante poiché dona stabilità e durabilità nel tempo ai pavimenti in parquet rendendo la superficie di posa idonea alla stesura delle specifiche colle. Il lavoro è stato complesso, a causa di elementi strutturali presenti in loco.

A questo proposito, quali sono state le difficoltà incontrate?

Come dicevo, l’intervento non è stato tra i più semplici. In particolar modo, la presenza della boiserie nei locali nei quali posare il parquet, ha portato a delle criticità. Risolte, realizzando una cornice in legno, che corre lungo il parquet. Il lavoro da svolgere, doveva essere preciso al millimetro, in quanto c’era la necessità di realizzare incastri precisi. Sono state impegnate oltre 20 persone e non sempre si sono distinte per professionalità, capacità e competenza. Alcuni di loro, si sono tirati indietro ben presto.

Non tutti, quindi, sono stati all’altezza di un lavoro impegnativo. Quali sono le caratteristiche che un posatore deve avere, per svolgere al meglio l’attività?

Per lavorare in questo mondo, ci vuole passione, capacità, competenza e impegno, anche nel seguire i corsi di formazione e aggiornamento. Ma non è tutto. Entrano in gioco anche le caratteristiche personali; con il cliente, è importante apparire tranquilli e sicuri delle proprie capacità, ascoltare e analizzare le esigenze della committenza. Bisogna poi dire in maniera chiara e sincera ciò che si può e che non si può fare e fare presente se vi sono delle criticità che potrebbero compromettere il risultato finale. In genere, le nuove leve, sono più propense a mantenere questo tipo di atteggiamento.

Qual è, secondo te, il segreto per una posa perfetta?

Più che di una posa perfetta, parlerei di un lavoro perfetto: se vogliamo avvicinarci a questo obiettivo, credo sia importante puntare sul supporto e sulla consulenza. Il cliente deve sentirsi libero di chiedere consigli, deve potersi fidare di noi… ci vuole cervello ma anche tanto cuore!

 

Per lavorare in questo mondo, ci vuole passione, capacità, competenza e impegno, anche nel seguire i corsi di formazione e aggiornamento. Con il cliente, è importante apparire tranquilli e sicuri delle proprie capacità, ascoltare e analizzare le esigenze della committenza.

troverete l’articolo originale di Alessandra Mecca su:

https://www.professionalparquet.it/2018/07/17/maestria-e-grande-attenzione-ai-dettagli/